Pontedera oggi è un territorio insalubre, dove si è deciso di puntare sul business dei rifiuti e dove si procrastinano gli interventi di bonifica degli agenti inquinanti: tutto questo inevitabilmente incide sulla salute dei cittadini. Se da un lato quindi non si fa nulla per prevenire dall’altro la politica di centrosinistra in questi anni ha fatto ancora meno per curare.
L’Ospedale Lotti resta in piedi soltanto grazie alla dedizione del personale sanitario che quotidianamente lavora in mancanza di mezzi e ben oltre gli orari stabiliti, ma questa situazione non è sostenibile in eterno.
La questione della salute è innanzitutto una questione di uguaglianza! oggi nel nostro territorio chi può permetterselo si rivolge alla sanità privata e sposta la sua residenza lontano dalle zone più tossiche, ma chi non può permetterselo vive una condizione critica che non è tollerabile in un paese civile.
Il Comune di Pontedera deve diventare il primo difensore del nostro ospedale! Non è più possibile rifugiarsi dietro alla scusa della competenza regionale. Il prossimo Sindaco dovrà attivare dei canali di comunicazione istituzionale e portare con forza la questione sul piano politico. Non si tratta di battere i pugni e fare la voce grossa, ma di porre i decisori regionali di fronte alle responsabilità politiche delle loro azioni e di farsi portavoce della cittadinanza nelle sedi opportune. Se da dieci anni i cittadini di Pontedera devono fare la dialisi dentro dei container fatiscenti, oppure se gli infermieri operano in mancanza dei più elementari presidi professionali, è necessaria una presa in carico da parte del Sindaco!
La popolazione sempre più anziana comporta un aumento vertiginoso delle patologie croniche, quali diabete, artrite, cardiopatie e malattie respiratorie. Queste malattie determinano un costo economico e sociale enorme e l’unica efficace forma di prevenzione risiede nei corretti stili di vita: il punto è tenere sotto controllo la patologia in modo da evitare che assuma forme e sintomatologie acute. Quando il paziente arriva in ospedale significa che ormai la situazione è sfuggita al controllo e stiamo agendo in ritardo.
La diffusione dei corretti stili di vita per i pazienti affetti da patologie croniche non consente di ragionare secondo gli schemi amministrativi classici, dato che il sistema sanitario può gestire le fasi acute, ma ha difficoltà a promuovere le azioni di prevenzione. Le soluzioni migliori vengono proprio dalla società civile, in special modo dal mondo dell’associazionismo; ad esempio in certe città nascono associazioni per la camminata dolce, con l’obiettivo di promuovere la mobilità tra la popolazione anziana, oppure sempre più spesso prendono vita progetti di educazione alla salute; tutte queste iniziative possono nascere molto più facilmente se il Comune si pone come soggetto collettore, capace di creare coordinamento, sinergie e destinare utili risorse finanziarie.
Pontedera è un territorio che ha estromesso la disabilità dall’agenda pubblica. Oggi il Comune sostanzialmente non ha nessuna attenzione verso le persone portatrici di handicap fisici e psichici e l’unico modo di far fronte per le famiglie è quello di pagare a proprie spese.
Progetto Straordinaria Quotidianità: l’idea è quella di creare un cohousing, ovvero una struttura all’interno della quale ragazzi portatori di handicap possano vivere la propria quotidianità assistiti da educatori. La struttura non si limiterà alla gestione della quotidianità, ma avrà la prospettiva di dare un luogo di vita a questi ragazzi nel momento in cui i genitori non saranno più capaci di supportarli. Il problema del “dopo di noi” ovvero del destino dei portatori di handicap una volta che i genitori non sono più nelle condizioni di esserne tutori economici e materiali, è un tema di enorme attualità e un comune civile deve farsene carico adottando soluzioni capaci di guardare anche al futuro.
Pontedera ha ancora molti passaggi disagevoli; la rimozione delle barriere architettoniche è un tipo di intervento che spesso i comuni tendono a procrastinare per mancanza di risorse; le opportunità però possono arrivare dai dai numerosi finanziamenti europei e ministeriali che periodicamente vengono messi a bando: Pontedera in questi anni non è mai riuscita ad aggiudicarsi questi finanziamenti perché non dispone di progetti pronti; i comuni che lavorano meglio preparano i progetti di intervento in anticipo rispetto all’apertura dei bandi, in modo tale da essere già pronti nel momento in cui si decide come verranno allocati i finanziamenti.
Parchi inclusivi: si tratta di parchi dotati di giochi, passaggi e strumenti accessibili anche a persone portatrici di handicap. Oggi Pontedera è completamente sguarnita di questo genere di presidi, mentre in provincia di Pisa e in generale in tutta Europa rappresentano la normalità già da alcuni anni. Dobbiamo rendere inclusivo ogni parco che verrà allestito da oggi in avanti e utilizzare progetti e allestimenti inclusivi nei rifacimenti e nelle ristrutturazioni dei siti già aperti.
Il quartiere stazione oggi è una bomba sociale ad orologeria, che una volta esplosa porterà disagio e violenza in ogni zona del comune, esattamente quel disagio e quella violenza che l’attuale amministrazione si è illusa di tenere confinata in un ghetto, senza capire che i problemi, se non si affrontano non si possono semplicemente nascondere all’infinito.
La nuova vita del terminal bus deve avere una vocazione sociale e commerciale, per questo motivo la proposta è quella di realizzare un mercato coperto, vocato sia alla vendita di prodotti, sia alla ristorazione, sia dotato di spazi per lo svolgimento di eventi.
La filosofia alla base della scelta è accompagnare il recupero del quartiere con un recupero e una ricucitura delle relazioni sociali e delle relazioni economiche che stanno alla base di un tessuto sano.
Creazione di un luogo accessibile ed aperto in zona stazione, che sia fucina di iniziative e interventi sociali, culturali e animativi, in cui la comunità sia protagonista nel suo territorio.
La stazione, da ghetto a:
-luogo di informazione e prevenzione;
-base di partenza per nuovi percorsi di integrazione;
-attivatore creativo, artistico e di inclusione;
-punto di incontro, divertimento ed aggregazione;
-spazio per costruire cittadinanza attiva.
Una buona istruzione è il più grande strumento di uguaglianza che esista, al contrario una cattiva istruzione produce la disuguaglianza più ingiusta, quella che condanna i bambini e ragazzi prima ancora che possano sviluppare gli strumenti per la propria emancipazione.
Oggi a Pontedera l’istruzione troppo spesso non è uno strumento di uguaglianza, ma una frattura che contribuisce ad acuire la distanza tra gruppi sociali e persone che dispongono o meno delle risorse economiche per far fronte laddove il pubblico non arriva.
Riqualifichiamo il villaggio scolastico: non sono personalmente entusiasta del concetto di “villaggio scolastico” perché credo che la scuola debba essere integrata e dialogante con tutti gli altri elementi che compongono la polis: dai servizi pubblici, fino agli esercizi privati.
Dato che tuttavia le precedenti amministrazioni hanno investito nel villaggio scolastico penso che ormai sia necessario valorizzarne la formula e dare agli studenti pontederesi un luogo bello e stimolante dove recarsi ogni mattina per diventare uomini, donne e cittadini.
Il villaggio scolastico deve essere ripristinato nel suo decoro:
Rivitalizzare la Biblioteca Gronchi, struttura che in questi anni ha visto una riduzione drammatica delle presenze, perdendo due terzi della sua utenza storica.
La “Carta del Merito” è un’iniziativa dedicata agli studenti che conseguono il diploma, residenti nel Comune di Pontedera, con l’obiettivo di riconoscere e premiare il loro impegno e i risultati ottenuti nel percorso scolastico.
La proposta prevede l’erogazione di un bonus in base al voto conseguito alla maturità, così suddiviso:
Questo bonus può essere utilizzato esclusivamente presso le attività commerciali del Comune di Pontedera.
Questa iniziativa non solo premia gli studenti per il loro impegno, ma supporta anche l’economia locale, incoraggiando gli acquisti nei negozi del territorio.
Pontedera ha una grande concentrazione di associazioni sportive, spesso di notevoli tradizioni e con sportivi e atleti di assoluto valore.
Lo sport, come sappiamo, è veicolo di educazione, di relazione e anche un momento essenziale di prevenzione dei rischi per la salute legati allo stile di vita moderno. Ha, quindi, un ruolo fondamentale nell’economia complessiva di una città. Educare allo sport e alla sportività, organizzare e promuovere iniziative sportive e di aggregazione è un compito fondamentale per chi amministra il nostro Comune.
Riteniamo che il primo impegno debba essere quello di rivolgersi alle scuole cittadine soprattutto con iniziative educative e culturali sui tanti aspetti negativi che negli anni un bambino può sicuramente incontrare nel percorso di crescita. Offrire la possibilità di fare sport a un bambino significa dargli l’opportunità̀ di diventare una persona migliore.
Istituzione di task-force per attenzionare le procedure tecniche e la realizzazione delle Palacqua per rispettare le tempistiche previste dal PNRR.
Motorsport: Ricerca con associazioni e privati, realizzazione studi di fattibilità e massimo sostegno e supporto per la realizzazione di una pista da motocross.
Mountain bike: Ricerca d’area in condivisione con associazioni e consulte di quartiere per realizzazione di pump truck per avvicinare i giovani all’outdoor.
Skate park: Ricerca d’area in condivisione con associazioni e consulte di quartiere per realizzazione di skate park sul territorio.
Realizzazione di palestre “open-air”: al Parco dei Salici e a La Rotta, da trasformare nei terminali del passaggio ciclopedonale lungo le sponde dell’Arno con la previsione di creare vie ciclabili bianche che colleghino La Rotta con Montecastello e Treggiaia in modo tale da creare un anello che sia anche un’opportunità per uno sviluppo turistico collegato al mondo del ciclo e dell’ippica.