Sono un Pontaderese innamorato del posto dove sono nato e cresciuto.
Ho 36 anni e quindi sono abbastanza vecchio da aver visto una Pontedera centro commerciale, culturale e produttivo della Valdera.
Durante la mia entrata nel mondo degli adulti ho vissuto il lento declino del nostro territorio, fino ad arrivare al totale immobilismo di oggi; io però penso che il declino non è mai inesorabile e lotterò con tutte le energie per riconquistare quella vitalità, quella ricchezza e quell’attrattività che fino ad alcuni anni fa erano il nostro orgoglio.
Sono un Pontaderese innamorato del posto dove sono nato e cresciuto.
Ho 36 anni e quindi sono abbastanza vecchio da aver visto una Pontedera centro commerciale, culturale e produttivo della Valdera.
Durante la mia entrata nel mondo degli adulti ho vissuto il lento declino del nostro territorio, fino ad arrivare al totale immobilismo di oggi; io però penso che il declino non è mai inesorabile e lotterò con tutte le energie per riconquistare quella vitalità, quella ricchezza e quell’attrattività che fino ad alcuni anni fa erano il nostro orgoglio.
Sono anche la stessa persona che si è presentata alle elezioni comunali 5 anni fa e, pur per una manciata di voti, è stata sconfitta!
In Italia siamo abituati a pensare che la sconfitta sia una vergogna da nascondere.
Io la penso diversamente: la sconfitta è stata un colpo duro da digerire, ma anche una meravigliosa occasione di crescita. 5 anni fa, il giorno dopo aver perso le elezioni, mi sono fatto un esame di coscienza e mi sono chiesto che cosa avessi intenzione di fare: ho scelto di tener duro e di combattere!
Per 5 anni ho seduto sui banchi della minoranza e ho fatto opposizione studiando ogni singolo documento, ogni singola mozione e facendomi portavoce di centinaia di istanze provenienti da cittadini che mi chiedevano di ascoltarli.
Insomma, la sconfitta è stata un grande bagno di umiltà, l’opposizione fatta seriamente significa tanta dedizione, molta fatica e nessuna gratificazione istituzionale.
Oggi io mi presento nuovamente a chiedere la fiducia dei pontederesi, ma lo faccio con una consapevolezza diversa rispetto a quella che avevo 5 anni fa, con la consapevolezza della complessità del compito e di quanto una sola persona sia piccola di fronte alla comunità: oggi Pontedera è un territorio ferito con un Comune economicamente dissestato, ora quello di cui abbiamo bisogno è rispetto, è cura, è una politica fatta di programmazione e non di rilanci e promesse.
Spero di meritare la fiducia di questa comunità, per poi condividere tutti insieme un percorso di ripresa culturale ed economica e di ricucitura di tutte disuguaglianze che oggi ci dividono.
Lo sci è la mia più grande passione. Alcuni anni fa mi proposero di intraprendere la carriera di maestro di sci, la prospettiva mi appassionava, ma alla fine ho preferito restare sul territorio e costruire qui la mia famiglia.
Lo sci è la mia più grande passione. Alcuni anni fa mi proposero di intraprendere la carriera di maestro di sci, la prospettiva mi appassionava, ma alla fine ho preferito restare sul territorio e costruire qui la mia famiglia.
Con babbo sulla neve.
Cicloturismo con la moglie (che è in imbarazzo ad apparire pubblicamente e quindi ho scelto una foto dove si vede piccola piccola).
Ritagli di giornale che parlano di nonno. Lui per me è stata una figura fondamentale e ancora mi chiedo cosa ne penserebbe quando mi trovo a fare delle scelte.
La montagna mi ha aiutato molto a sviluppare la mia determinazione, lì la scelta di arrendersi non è prevista.
La montagna mi ha aiutato molto a sviluppare la mia determinazione, lì la scelta di arrendersi non è prevista.
Amicizia è fare squadra.